Manoscritto acquerellato. [Torri di avvistamento]. Manoscritto cartaceo cinquecentesco.
In folio, legatura coeva in pergamena, titoli manoscritti al dorso, 99 carte non numerate, su ciascuna, a mezza pagina ed accompagnati da alcune righe di testo in grafia corsiva, pregevoli disegni acquerellati, che riproducono torri di avvistamento costiere e vedute di alcune città, come Crotone, Gerace, Tropea.
Straordinario manoscritto acquarellato riguardante il sistema difensivo della zona costiera calabrese e stretto di Messina alla fine del secolo XVI contro le incursioni dei pirati. Il testo sembra una sorta di dettagliatissimo studio della costa, con i suoi borghi e le sue insenature, che riassume le caratteristiche delle torri esistenti (“Torre detta di Zambone in territorio di Tropea e alta da terra insino al ritaglio…”), e soprattutto indica i luoghi e i punti deboli ove si necessita di nuove fortezze e punti difensivi contro le incursioni della pirateria moresca, con relativo progetto e preventivo di spesa: “Nel luoco detto Alferi ove divide lo territorio de Cotrone [Crotone] con quello dell’insula vi bisognarìa una torre per guardia di quattro cali che vi sono in detto luoco, et infinità d’acque che vi è a ciascuna cala, ove al spesso li corsari sogliono servirse di quelle, vi andarìa di fabrica cani novicento che a ragione di ducati doi la cana sarriano ducati mille et ottocento…”. Si citano, fra le altre, Torre Cavallo, Torre di Capo Rizzuto, Torre di Capo Vaticano, la torre del Cavallo a Scilla, costruite in gran parte da Don Pedro di Toledo, Vicerè di Napoli per conto di Carlo V d’Asburgo, tra il 1532 e il 1553.
Alcune carte restaurate, un alone al margine inferiore, qualche fioritura: nel complesso, ottimo stato di conservazione.
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